Teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson

Teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson

Teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson.

Le origini di Erikson

Erikson è nato a Francoforte nel 1902 ed è morto nel 1994 nel Massachusetts.

Da ragazzo ebbe il problema di aver sconosciuto il nome del proprio padre.

Nome che non gli fu mai rivelato e che determinò in lui una sorta di confusione per ciò che concerne la sua identità.

Da giovane viaggiò molto. Si avvicinò all’arte che amò tantissimo e si avvicino ai giovani e alle loro famiglie che avevano combattuto in guerra.

Nel 1933 fuggì da Vienna e si recò a Boston dove fu riconosciuto il maggior psicoanalista dell’infanzia.

Egli, al contrario di Freud, ritenne che lo sviluppo della personalità, non sia limitato alla fanciullezza, ma continui per tutto il ciclo della vita.

Teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson

Nel 1950 scrisse “Infanzia e società” dove espresse la sua idea detta epigenetica, ovvero, la rilevanza della società sullo sviluppo della personalità di ogni individuo.

Il ciclo della vita si svolge, quindi, per otto tappe in evoluzione e ogni ciclo e ogni stadio deve imbattersi in un dilemma, in una crisi evolutiva per poter accedere alla fase successiva.

Chi non riesce a superare i conflitti, può continuare a vivere ma con una personalità complessa, conflittuale.

Quindi, le tappe sono incentrate sulla ricerca dell’identità, considerata come es, ovvero, come modo che ciascun individuo ha di vedere se stesso o come identità dell’io.

Un io che si colloca in precisi contesti e che riesce a relazionarsi nel mondo sociale, nel mondo della produzione.

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Le 8 tappe di Erikson

Le tappe, come dicevamo, sono otto.

  • Fiducia – Sfiducia
  • Vergogna – Autonomia
  • Spirito d’iniziativa – Senso di colpa
  • Industriosità – Senso di inferiorità
  • Identità – Disperazione
  • Intimità – Isolamento
  • Generatività – Stagnazione
  • Integrità dell’io – Disperazione

Fiducia – Sfiducia | Teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson

Il primo stadio è quello basato sulla contrapposizione Fiducia – Sfiducia e va da zero a un anno e coincide con la fase orale, definita da Freud.

In questa fase la fiducia è determinata dalla figura parentale, in particolare della madre, che risponde subito ai bisogni del bambino, determinando in tal modo nel figlio, il sentimento di fiducia.

Un pò di sfiducia può essere determinante nella realizzazione dell’equilibrio.

Vergogna – Autonomia | Teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson

Si passa al secondo stadio, quello dell’autonomia, in contrapposizione al senso della vergogna e al dubbio.

Il bambino in questo periodo riesce ad incrementare la sua autonomia: cammina, parla e ha anche il controllo degli sfinteri.

I genitori in questa fase non devono ostacolare l’autonomia del bambino, in quanto quando non riesce a svolgere alcuni compiti da solo, ha il dubbio di non poter riuscire mai, nemmeno in futuro.

Spirito d’iniziativa – Senso di colpa

Terzo stadio è quello dell’iniziativa o del senso di colpa.

Il bambino in questa fase ha una grande esuberanza.

Riesce a muoversi, ad avere immaginazione, fantasia.

È la fase del gioco simbolico, della finzione, e quindi, è anche la fase del complesso edipico.

Il bambino si identifica con il genitore dello stesso sesso, di conseguenza, in questa fase, il controllo del bambino va aiutato.

Laddove il bambino non riesce ad avere questo spirito di iniziativa, allora incombe un senso di colpa, come se avesse commesso chissà quale mancanza.

È la fase anche del sorgere della morale, e quindi, delle regole.

Industriosità – Senso di inferiorità

Si passa, quindi, alla fase dell’industriosità in contrapposizione all’inferiorità.

È la fase in cui il bambino va a scuola e riesce ad impegnarsi, a conseguire dei risultati positivi.

È importante che in questa fase il bambino venga gratificato.

Qualora il bambino non dovesse riuscire a raggiungere risultati positivi, potrebbe sentirsi inferiore.

Quindi, è importante che i bambini, in questo stadio, vengano sollecitati in modo positivo, senza farli sentire inferiori al gruppo dei pari.

Identità – Disperazione | Teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson

Si giunge alla fase dell’adolescenza, la fase della ricerca dell’identità o della diffusione dell’identità stessa.

Il ragazzo cerca un suo modello, una delle caratteristiche che appartengono alla sua esclusiva personalità.

Se invece il ragazzo non riuscisse a trovare il modello in cui identificarsi, ma cercasse la sua identità in modelli diversi, diffondesse la sua identità, la frantumasse in diversi modelli, ovviamente, non riuscirebbe a sviluppare una personalità integra, sana.

Importanti sono in questa fase i modelli di riferimenti, per lo più parentali, oltre che sociali, che contribuiscano alla formazione di una personalità forte, una personalità sana.

Intimità – Isolamento | Teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson

Il sesto stadio è quello dell’intimità o solitudine.

In questa fase, il giovane, cerca un’intimità più profonda, cerca di stare con un’altra persona in maniera più intima e se ciò non dovesse accadere, il sentimento che ne diverrebbe, sarebbe quello di un’estrema solitudine.

Generatività – Stagnazione

La fase successiva è quella della generatività o stagnazione.

In questa fase si pensa a procreare dei figli in modo da dare un contributo alla società, un contributo ai vari contesti di vita.

Qualora questa intimità non avesse luogo, subentrerebbe una fase di stagnazione, quindi, di non produttività e anche una forma di solitudine, o addirittura di depressione.

Integrità dell’io – Disperazione

Ultima fase è lo stadio della vecchiaia che va dai sessant’anni in poi e che è data dalla contrapposizione di integrità, disperazione.

La persona giunta a quest’età, guarda a ritroso per vedere ciò che ha fatto, ha vissuto nella sua vita sino a quel momento e fa una sorta di valutazione per verificare se la vita vissuta è stata positiva, è stata imperniata su elementi positivi, non discutibili, che non lasciano impronte negative.

In questo caso si ha proprio l’integrità della personalità.

L’individuo è pronto, vive con saggezza, serenamente, difronte all’ineluttabilità della morte.

Se questa valutazione fosse negativa, se ci fossero ripensamenti, allora, in questo caso entrerebbe nella disperazione più profonda e tutto ciò che dovrà seguire, lo troverebbe non disponibile a questo evento in maniera concreta e saggia.

La teoria psicosociale di Erikson, a differenza di quello psicosessuale di Freud incentrata sulla libido, è incentrata sull’apporto e sulla relazione dell’individuo con la società, l’ambiente, la cultura.

D’altra parte ricordiamo altri autori come Bowlby, che davano importanza a fatti relativi alla prima infanzia come l’attaccamento. Quindi, l’ambiente primario.

Come sostiene Erikson, ogni stadio si rapporta al prossimo, agli ambienti che sono vicini ma sempre, progressivamente, con più ampio respiro. Teoria psicanalitica che modifica in alcuni tratti la teoria di Freud, anche se da essa prende spunto ed avvio.

Spero che questo articolo sulla Teoria dello sviluppo psicosociale di Erikson ti sia stato d’aiuto.

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Buono studio,

Professoressa Piazza

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