Jerome Bruner | Psicologia Cognitivista

Psicologia Cognitivista Jerome Bruner

Chi è Jerome Bruner? Cos’è la psicologia cognitivista? A queste domande risponderò all’interno di questo articolo per te. Leggi qui!

Oggi cercherò di designare il profilo di uno psicologo e pedagogista della seconda metà del ‘900: Jerome Bruner.

Prima di tratteggiare la figura, dobbiamo contestualizzare questo personaggio, psicologo e pedagogista.

Infatti, nel periodo in cui visse e studiò Jerome Bruner, vigeva come corrente psicologica, il comportamentismo.

Ovvero, quella corrente che fu introdotta da Watson nel 1913 e che stabiliva l’apprendimento come derivante dal rapporto stimolo risposta.

Oltre al comportamentismo, la filosofia e pedagogia imperante era quella di Dewey il quale, come ricorderete, dava importanza al puerocentrismo, alla spontaneità del bambino in maniera eccessiva.

Jerome Bruner | Cosa accadde in quel periodo?

Siamo nel periodo della rivoluzione post industriale.

La tecnologia si diffondeva sempre di più ma gli Stati Uniti stavano subendo una pausa per ciò che riguardava il suo progresso tecnologico, contrariamente alla Russia che ebbe un grosso successo con il lancio dello sputnik.

A questo punto si ritiene responsabile di questa pausa in direzione del progresso tecnologico: l’insegnamento.

Si pone così il problema di rinnovare metodi, strategie, programmi.

La conferenza di Jerome Bruner

Fu organizzata una conferenza presieduta da Jerome Bruner, a cui parteciparono diversi esponenti delle scienze per comprendere al meglio come uscire da questa crisi.

Jerome Bruner subì nel suo percorso accademico l’influenza della corrente psicologica della Gestalt e nel contempo anche di Piaget.

Da tutto questo movimento complesso di teorici, psicologi e studiosi, venne fuori un nuovo movimento che fu il New Look della percezione. Si dava cioè un nuovo sguardo alla percezione.

Questa fu la prima delle fasi in cui si vede la ricerca di Jerome Bruner.

Bruner, infatti, attraversò diversi settori del sapere, di ricerca a partire dalla percezione, dal pensiero, dall’istruzione e per finire anche dalla psicologia culturale.

Ascolta “Psicologia Cognitivista | Pt.6 Jerome Bruner” su Spreaker.

Le varie influenze | Gestalt e Piaget

Perché questo? Perché le influenze della psicologia della forma della Gestalt e l’influenza di Piaget, nonché anche la psicoanalisi che si stava diffondendo, incisero sulla cultura di Jerome Bruner che dette importanza alla mente e alla cultura.

La mente, non si sviluppa più per stadi come diceva Piaget, bensì, anche e soprattutto grazie all’apporto della cultura. Ovvero, del rapporto con gli altri, della comunicazione, attraverso quel simbolo primario che è il linguaggio.

La percezione, come dicevamo, non è data più dal rapporto stimolo risposta, bensì è una costruzione dei dati esterni, negli schemi mentali che ciascun soggetto presenta e in relazione ai bisogni, ai valori, al vivere di ciascun individuo.

L’importanza della mente secondo Jerome Bruner

Altro aspetto importante è la mente. La mente viene considerata da Bruner alla stessa stregua di un computer.

Infatti, sia la mente che il computer, sono costituiti da regole ben precise. Solo che il computer ha le sue istruzioni e la mente si serve di rappresentazioni mentali.

Le rappresentazioni mentali

Quando parliamo di rappresentazioni mentali, in realtà, vogliamo intendere delle idee che ci facciamo in rapporto alla realtà. È la realtà che viene rappresentata in maniera attiva, iconica o in maniera simbolica.

Questo significa che la realtà viene filtrata e in base ai bisogni e ai valori di ciascun soggetto, viene rielaborata e ricordata come appunto rappresentazione della realtà stessa: Rappresentazione mentale.

Se io penso ad una bicicletta, io ho nella mia mente la rappresentazione della bicicletta, che nella realtà posso toccare, ma nella mente posso solo immaginare come rappresentazione.

A differenza da ciò che accade nella realtà, la bici viene inserita negli schemi mentali.

In base a questo, Bruner elaborò una teoria dell’istruzione secondo cui tutto poteva essere insegnato, a prescindere dal soggetto.

Competenza e Struttura secondo Jerome Bruner

Per fare questo cosa occorre che l’insegnante abbia presente?

Due aspetti importanti:

  • Competenza
  • Struttura.

La competenza, perché non bastano più solo le nozioni ma occorrono informazioni che siano poi rielaborate in modo da essere inserite in questi nostri schemi mentali e divenire strutture. Vengono interiorizzate e selezionate.

Le informazioni che “non valgono” vengono selezionate e annullate, mentre quelle valide, vengono rielaborate e pronte a diventare struttura.

Lo stesso termine struttura vale anche per le discipline che sono strumenti del sapere, ma che vengono utilizzate a tutti i livelli e tutte l’età se vengono ridotte in elementi fondanti, ovvero essenziali.

Insegnamento a spirale

Quindi, Bruner, fece riferimento all’insegnamento a spirale, che poi diventa anche apprendimento a spirale.

Ovvero, contenuti più semplici che vengono elaborati sino a diventare più ampi, più importanti.

Il fatto che siano a spirale consente di poter tornare indietro e rispondere ai bisogni, alle capacità di ciascun soggetto.

In quest’ottica, il docente diventa programmatore. Programma ogni azione, verifica la disponibilità degli studenti ad apprendere e poi a programmare obiettivi, contenuti a seconda delle loro esigenze.

Pensiero Scientifico e Pensiero Narrativo

Oltre alla teoria dell’istruzione, Jerome Bruner dette importanza al pensiero, affermando che ci sono due modalità di pensare:

  • Il pensiero scientifico
  • Pensiero narrativo.

Il pensiero scientifico che si fonda su categorie di ordine generale.

Pensiero narrativo che si occupa dell’individuo. Ovvero, se noi ad esempio parliamo degli uomini, gli uomini in generale siamo noi gli esseri umani con le stesse caratteristiche: due occhi, due gambe, due braccia, due mani e così via…

Quindi siamo nell’ambito dello scientifico.

Se invece parliamo di pensiero narrativo, parliamo ad esempio di me che ho delle caratteristiche specifiche individuali e una storia che si colloca in una precisa realtà.

Quindi, il pensiero narrativo serve a esplicitare e costruire l’identità di ciascuna persona.

In questo attraversare il soggetto dalla percezione alla mente, allo sviluppo dell’uomo stesso e del mondo, Jerome Bruner approda alla psicologia sociale e culturale anche per l’influenza di Vygotsky, delle sue letture.

La cultura, lo stare con gli altri nei diversi contesti di vita, permette a ciascun soggetto di svilupparsi, di ottimizzare la sua mente che diventa una mente, come diceva la Montessori, una mente Assorbente perché assorbe dalla realtà circostante e dalle esperienze degli altri che diventano, poi, esperienze nostre in un rapporto di interazione e di reciprocità.

Jerome Bruner, quindi, approda dal cognitivismo alla psicologia culturale, divenendo uno degli esponenti più importanti di questa corrente.

Spero che questo articolo su Jerome Bruner e la Psicologia Cognitivista ti sia stato d’aiuto.

Vuoi che parli di una lezione in particolare? Scrivilo tra i commenti e io vedrò di realizzarne una nuova video lezione e un nuovo articolo.

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Buono studio,

Professoressa Piazza

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