Pensiero Creativo e Divergente | Professoressa Piazza

Pensiero Creativo e Divergente.

Riprenderò con voi un argomento che ho già trattato, ovvero, la creatività e il

pensiero divergente.

Lo riprenderò in quanto è oggetto delle prove pre-selettive delle prove preliminari del TFA e quindi, lo ricordiamo insieme.

Parliamo di creatività collocando in questo spazio anche il pensiero divergente.

Ma cos’è la creatività? | Pensiero Creativo e Divergente

Per tanto tempo si è ritenuto che la creatività appartenesse a pochi e che fosse una dote innata e che magari appartenesse soltanto agli artisti e alle persone estrose.

In realtà studi recenti hanno determinato che la creatività è qualcosa che tutti possiamo avere e che si può addirittura esercitare, allenare.

Quindi, essere in realtà creativi, significa distaccarsi in qualche modo da quello che si definisce pensiero convergente per pervenire al pensiero divergente.

Cos’è un pensiero convergente? | Professoressa Piazza

Un pensiero convergente è un pensiero riproduttivo, un pensiero che si avvale di condizioni già note, di fatti, eventi già conosciuti e quindi, esperienze anche di vita che servono a risolvere problemi.

Ma il risultato del pensiero convergente e che viene utilizzata una sola risposta.

Viene, quindi, scelta una sola risposta per risolvere un problema.

Divergere, invece, significa scegliere più risposte per risolvere un problema.

Quindi, cercare delle idee, una pluralità di idee.

Ma è opportuno, comunque, affermare che il pensiero convergente e il pensiero divergente, costituiscono comunque una un fatto complementare.

Sono complementari, nel senso che, l’uno non esclude l’altro ma ci sono tutte le condizioni per cui necessita il ricorso al pensiero convergente, mentre, in altre situazioni e opportuno divergere.

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Quindi, chi è stato il teorico che ha definito meglio il pensiero convergente e il pensiero divergente?

Si tratta di Guilford, il quale ha evidenziato alcune caratteristiche del pensiero divergente che sono la fluidità, ovvero, la presenza di più idee dal punto di vista quantitativo.

La flessibilità, la capacità di passare da un’idea ad un’altra.

L’originalità, proprio, la specificità dell’idea il più creativa possibile femminile.

L’elaborazione, quindi, la scelta e l’approfondimento dell’idea che si considera valida e alla fine la valutazione, intesa proprio come selezione dell’idea che si ritiene essere la più divergente possibile ma anche utile in termini di creatività.

Quindi, il pensiero divergente, diciamo che oggi è molto importante e che anche la scuola nell’espressione della didattica fa in modo che gli alunni non rimangono statici nell’uso di idee che siano convergenti, sempre le solite, statiche, bensì, fa in modo, attraverso appunto strategie mirate, a far esercitare il pensiero in modo da farlo divenire il più creativo possibile.

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A volte accade che lo studente creativo venga considerato estroso, che venga considerato bizzarro o altro ma in realtà la scuola ha il dovere, in qualche modo, di aiutare i ragazzi a pensare in modo diverso rispetto alla tradizione.

Abituare a esprimere idee diverse in modo che ci sia crescita.

Perché divergere significa anche innovare e significa anche migliorare, ottimizzare la qualità di una qualsiasi attività, sia lavorativa sia scolastica.

Quindi, nella trattazione del pensiero divergente dobbiamo ricordare che non significa divergere, escludere il pensiero

convergente tradizionale, ma significa aggiungere qualcosa di nuovo.

Aggiungere idee nuove per una crescita di ciascuna persona soprattutto nei nostri contesti di vita che sono, come voi sapete, sempre più complessi ed articolati.

Vuoi che parli di una lezione in particolare? Scrivilo tra i commenti e io vedrò di realizzarne una nuova video lezione e un nuovo articolo.

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Buono studio,

Professoressa Piazza

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