L’Alfabeto delle Regole della Scuola

regole della scuola

Regole della Scuola

A di Autonomia

L’autonomia scolastica si colloca nell’ambito del più ampio decentramento amministrativo le cui radici erano già nella nostra costituzione, ovvero, nell’articolo 5.

La legge Bassanini 59 del ’97 all’articolo 21, introduce l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la basa sul principio di sussidiarietà.

Il decreto attuativo delle istituzioni scolastiche regolamento 275 del ’99 attua, rende esplicita l’autonomia scolastica che diviene autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sviluppo e sperimentazione.

L’autonomia scolastica si contrappone al centralismo e al verticismo burocratico antecedente agli anni 70.

B come BES | Regole della Scuola

Bisogni Educativi Speciali

La direttiva 27 Dicembre del 2012 ha introdotto i BES, ovvero, questa macro categoria di Bisogni Educativi Speciali che a sua volta è distinta in tre micro categorie:

  • La categoria degli alunni certificati a norma della legge 104 del ’92
  • I disturbi evolutivi specifici con i disturbi specifici dell’apprendimento
  • Gli alunni svantaggiati dal punto di vista sociale, linguistico e culturale.

Per quanto riguarda gli alunni con certificazione, essi prevedono l’elaborazione del pei.

Per le altre due micro categorie, viene elaborato nelle scuole il piano didattico personalizzato.

C come COMPETENZA

Il concetto di competenza è stato introdotto dall’Unione Europea e già dagli anni ’90, veniva analizzato lo scenario sociale per comprendere le difficoltà della società.

Difficoltà, soprattutto, di ordine economico.

Furono emanati:

  • Libro Bianco della commissione Delors nel 1993
  • Libro Bianco della Cresson

Tutti e due indirizzati verso una società che fu definita della conoscenza, in quanto era importante investire in tecnologie e fare in modo che le istruzioni, da parte delle istituzioni scolastiche, avessero un collegamento con il mondo del lavoro.

Competenze e non più soltanto nozioni e memorizzazioni di dati.

D come D.S.A | Regole della Scuola

I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono stati definiti dalla legge 170 del 2010.

Essi sono dei disturbi e non un handicap, comunque, impediscono il regolare svolgimento dell’apprendimento.

Si distinguono in:

  • Dislessia
  • Disortografia
  • Disgrafia
  • Discalculia

Per questi alunni, affetti da disturbi specifici dell’apprendimento, vengono adottati nelle singole Istituzioni Scolastiche, strumenti compensative e misure dispensative.

I D.S.A rientrano nei B.E.S e costituiscono la seconda micro categoria.

I docenti elaborano per gli alunni specifici dell’apprendimento il piano educativo personalizzato che, ovviamente, viene sottoscritto dalle famiglie.

E come EUROPA

L’Europa, dopo il consiglio di Lisbona del 2000, ha emanato nel 2006 la raccomandazione del consiglio e del parlamento europea che ha insistito sul fornire competenze agli studenti e alle persone per tutto l’arco della vita.

In tal modo si costituirebbe quel capitale umano capace di far si che tutti i paesi membri possano competere e accrescere l’economia del paese.

Investire nella scuola, investire nella tecnologia, investire nell’istruzione.

F come Formazione | Regole della Scuola

L’Europa, dopo il consiglio di Lisbona, ha emanato nel 2006 la raccomandazione del consiglio e del Parlamento Europeo che ha insistito sul fornire competenze agli studenti e alle persone per tutto l’arco della vita.

In tal modo, si costituirebbe quel capitale umano capace di far si che tutti i paesi membri possano competere e accrescere l’economia del paese.

Quindi, investire nella scuola, investire nella tecnologia, investire nell’istruzione.

G come GESTIONE

Nelle classi di oggi, sempre più eterogenee, anche per la presenza di alunni BES, è importante che i docenti sappiano gestire le relazioni, sappiano osservare le dinamiche di gruppo in modo da creare un clima positivo all’interno del contesto classe che diviene sempre più, in tal modo, ambiente di apprendimento.

È importante che i docenti sappiano gestire le relazioni e motivare gli alunni a confrontarsi, a collaborare e operare nella dimensione delle skills, delle abilità sociali.

Quindi, docenti competenti, soprattutto nelle relazioni all’interno della classe.

H come HANDICAP | Regole della Scuola

La storia degli alunni con handicap è molto lunga e complessa.

Ha attraversato periodi di emarginazione, periodi di esclusione sino ad arrivare all’integrazione negli anni ’70 con la legge 517 del ’77.

Soltanto negli anni ’90 si è cominciato a parlare di inclusione, ovvero, qualcosa di più rispetto all’integrazione.

L’ambiente esterno, l’ambiente classe, gli ambienti di vita si devono organizzare affinché i portatori di handicap, gli alunni in situazioni di handicap, possano essere accolti a scuola e quindi usufruire del diritto allo studio.

I come INDICAZIONI NAZIONALI

Le Indicazioni Nazionali per il curriculo sono orientative.

Ovvero, danno delle indicazioni per l’elaborazione del curriculo che soppianta, sostituisce quello che un tempo era il programma.

Alcune parti delle Indicazioni Nazionali sono prescrittive, come i traguardi di sviluppo delle competenze che hanno carattere disciplinare e che costituiscono per i docenti delle piste per far raggiungere agli studenti, alla fine del percorso di studio di ogni ordine e grado, le competenze previste per altro dall’Europa.

Mi riferisco alle otto competenze chiave.

L come LEGGE | Regole della Scuola

Il termine legge richiama, per quanto riguarda le istituzioni scolastiche, delle riforme importanti che hanno disegnato il percorso innovativo della nostra scuola.

  • La legge Gentile del 1923
  • La riforma Moratti legge 53 del 2003
  • La legge Renzi, detta della Buona Scuola 107 del 2015

Un percorso disegnato da queste leggi che hanno cambiato il volto della nostra scuola.

Una scuola divenuta autonoma e legittimata dalla riforma del titolo quinto della costituzione.

M come Metodologia

Oggi si parla di metodologie innovative, attive, perché vedono lo studente attivo nel processo di insegnamento apprendimento.

Si è in tal modo lontani dalla lezione frontale e si perviene a lavori di gruppo, attività laboratoriali, a metodi cooperativi come il cooperative learning.

Tutti imperniati sulla reciprocità, sulla collaborazione.

In particolare il cooperative learning risponde ad alcune caratteristiche particolari, come l’interazione tra i ragazzi con un alto grado di responsabilità individuale.

N come Nozione | Regole della Scuola

Non si parla più di nozione, perché come sappiamo, la nozione si dimentica.

Studiamo oggi qualcosa, e magari, dopo qualche ora, se siamo fortunati il giorno dopo, ricordiamo ancora date e contenuti che abbiamo appreso in maniera mnemonica.

Abbiamo memorizzato ma non interiorizzato.

Quindi, la nozione che è tipica della lezione frontale, ha lasciato il posto alle competenze, al fatto che i ragazzi non aboliscono i contenuti ma li rielaborano e li fanno propri attraverso le esperienze, dalle attività dettate dai docenti ma elaborate da loro.

O come OBBLIGO SCOLASTICO

Sappiamo sin dai tempi di Casati che l’obbligo scolastico era ridotto a pochi anni.

Oggi, a seguito del decreto, detto Fioroni 139 del 2007, è stato ampliato ai sedici anni, ovvero, sino al secondo anno della scuola secondaria di secondo grado.

Un tempo più lungo più ampio.

Questo decreto, per altro, ha introdotto anche gli assi culturali che contengono a loro volta quattordici competenze distribuiti nei quattro assi culturali.

Ampliamento dell’obbligo scolastico, significa anche diritto allo studio per un tempo più ampio e quindi maggiori opportunità.

P come PROGRAMMA | Regole della Scuola

Dalla logica del programma prescrittivo, si è passati ad una elaborazione più flessibile come la programmazione e oggi parliamo di progettazione.

Progettazione di unità di apprendimento finalizzate alle competenze.

I ragazzi, oggi, lavorano attivamente per comprendere, per trasformare abilità e conoscenze che provengono, non solo da ambienti formali ma anche informali e non formali, trasformarli in competenze spendibili in ambienti di vita.

Q come QUADRO EUROPEO DELLE QUALIFICHE

Questo quadro è un sistema di riferimento delle qualifiche professionali dei cittadini dei paesi membri dell’Unione Europee.

Risale al 2008 e costituisce un punto di riferimento per tutti i paesi europei, allorché vengano presentate certificazioni e attestazioni di competenze acquisite nei diversi sistemi d’istruzione o in corsi di formazione.

Fa riferimento a otto livelli d’istruzione che sono in crescendo, dal grado minore al superiore.

R come R.A.V | Regole della Scuola

Il R.A.V è il Rapporto di Auto Valutazione che ogni scuola autonoma compila per mano del N.I.V, ovvero, il Nucleo di Valutazione Interna.

Ovviamente il responsabile è sempre il Dirigente Scolastico.

Il R.A.V contiene i punti di debolezza e gli elementi di forza che verranno utilizzati per evidenziare le priorità da inserire nel piano di miglioramento.

Le parti che costituiscono il R.A.V sono:

  • Il Contesto
  • Gli Esiti
  • Le Risorse
  • I Processi

S come Sistema d’Istruzione

Il Sistema d’Istruzione in Italia è obbligatorio per dieci anni, ovvero, fino all’età di sedici anni che corrisponde al primo biennio della scuola secondaria di secondo grado.

Per quanto riguarda la struttura, l’organizzazione di questo sistema, sappiamo che esso è distinto in cicli: primo e secondo ciclo.

Il primo ciclo comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado.

Il secondo ciclo comprende i licei e gli istituti tecnici e professionali.

Ovviamente, in questo quadro, rientra anche la scuola dell’infanzia e anche quello che viene definito sistema integrato che comprende i bambini dai zero ai tre anni e dai tre ai sei anni.

T come TUTORING | Regole della Scuola

Il termine tutoring significa tutoraggio ed implica una reciprocità tra alunni.

Un alunno funge da tutore e l’altro da tutorato.

È un metodo che serve a far acquisire competenze cognitive, sociali, affettive sulla base dell’essere alla pari.

Infatti, nel tutoring rientra quel metodo che viene definito peer tutoring, cioè, insegnamento tra pari.

Il lavoro di reciprocità tra un compagno e un altro, permette di agevolare l’apprendimento di chi si trova in difficoltà.

U come U.D.A

L’U.D.A, ovvero l’Unità Didattica Di Apprendimento, è un segmento del curricolo ed è finalizzata all’acquisizione di competenze.

Fare acquisire agli alunni competenze significa metterli al centro del processo di insegnamento e di apprendimento e a far si che essi vadano oltre le semplici conoscenze, le semplici abilità per pervenire a competenze, ovvero, a una rielaborazione che sia utile nei diversi contesti di vita.

L’U.D.A ha una sua articolazione, inizia con il titolo dell’argomento e nel suo iter si fonda sulla realizzazione di un compito di realtà o di un prodotto finale che verrà valutato dal docente, sia nell’individualità dell’alunno che come gruppo.

V come VALUTAZIONE | Regole della Scuola

Valutazione degli apprendimenti che ha subito, a seguito di normative che si sono susseguite, dei cambiamenti.

L’ordinanza ministeriale 172 del 2020 ha apportato un nuovo mutamento riguardante la valutazione degli apprendimenti che prevedono, non più un voto in decimi, bensì giudizi descrittivi.

Questi giudizi vengono espressi in riferimento a dei livelli.

Essi sono il livello:

  • Avanzato
  • Intermedio
  • Base
  • In via di acquisizione

Quindi, questa valutazione, vale anche per gli alunni con D.S.A e con B.E.S

Z come ZONA DI SVILUPPO PROSSIMALE

Questa definizione è stata data da Vygotskij, psicologo, autore della scuola storico/culturale.

La zona prossimale è data dalla distanza tra lo sviluppo attuale e lo sviluppo potenziale.

Cosa intendiamo per zona di sviluppo attuale?

Intendiamo ciò che l’alunno sa da solo perché lo ha già acquisito.

Mentre, per quanto riguarda quello potenziale è ciò che l’alunno non potrebbe mai conoscere da solo senza l’aiuto di un adulto.

Per zona prossimale, intendiamo tutto ciò che l’alunno può conoscere con l’aiuto di un adulto.

Spero che questo articolo sulle Regole della Scuola ti sia stato d’aiuto.

Vuoi che parli di una lezione in particolare? Scrivilo tra i commenti e io vedrò di realizzarne una nuova video lezione e un nuovo articolo.

Inoltre, ti invito a visitare il mio canale YouTube dove troverai altre lezioni ricche di contenuto.

Buono studio,

Professoressa Piazza

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